Matrimoni Gay in Italia

Matrimoni Gay in Italia: presente e prospettive

In Italia il matrimonio omosessuale non è riconosciuto dalla legge. Il bel paese è uno dei pochi in Europa che non ha ancora “aggiornato” il proprio diritto sulla questione di unioni legali tra persone dello stesso sesso.  Molte sono le pressioni da parte della Comunità europea a prendere provvedimenti al riguardo. La Convenzione europea sui diritti dell’uomo, infatti, vieta qualunque discriminazione in base all’orientamento sessuale. L’Italia, ancora restia a legalizzare questo tipo di unioni, sta da anni dibattendo sulla questione. Ricordiamo che la nostra costituzione non vieta esplicitamente matrimoni tra persone dello stesso sesso. Il problema, però, è che nonostante l’Italia sia un paese laico, la chiesa fa sentire forte la sua influenza.

Molte sono state le proposte di legge avanzate in questi anni, nessuna, però, ha trovato il sostegno del Parlamento italiano.

L’idea del matrimonio si basa fondamentalmente sul concetto di famiglia. Molti, infatti, temono che accettando di legalizzare le unioni gay si possa giungere all’adozione. Il tema dell’adozione per le coppie omosessuali trova forti opposizioni tra i più radicali che si aggrappano al concetto di famiglia identificandolo univocamente come l’unione di un uomo ed una donna. Ed è proprio questa idea e le grandi pressioni della chiesa a ritardare l’approvazione di tali leggi in Italia. Ricordiamo che la nostra costituzione, all’art. 3, recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali“. Si potrebbe partire proprio da questo innegabile concetto per portare avanti la difesa di un diritto che non è solo degli omosessuali ma di tutti gli uomini, quello di essere trattati ugualmente.

Lo scorso 13 Marzo 2012 è stata presa presso il  Parlamento Europeo una decisione secondo la quale tutti i Paesi membri della Comunità europea non devono fossilizzarsi su un ristretto concetto di famiglia vietando così le unioni tra omosessuali.

Un notevole passo avanti che, però, non sembra aver fatto breccia tra gli oppositori italiani.

In Italia le procedure fino ad ora seguite per l’approvazione di leggi sui matrimoni omosessuali non seguono l’iter e l’evoluzione che, invece, si è avuta in altri paesi. Ci si aspetterebbe che venissero prima riconosciute le unioni civili per poi passare alla legalizzazione dei matrimoni gay. Invece nel nostro Paese non sono legali nemmeno le unioni civili. Per questo si parla di “coppie di fatto”, coppie che, però, non sono legalmente riconosciute.

Non in tutta Italia, fortunatamente, è così. Vi sono alcune regioni in cui sono stati adottati dei provvedimenti locali che tutelano i partner non legalmente sposati, siano questi eterosessuali o omosessuali. Nel 2004 hanno adottato tali provvedimenti la Calabria, la Toscana, l’Umbria, l’Emilia-Romagna.